Berlusconi, da imputato a mattatore
Silvio Berlusconi è un “mago”, gli può riuscire l’impossibile. Ieri si è trasformato da imputato ad accusatore. E’ andato al tribunale di Milano come imputato, per frode fiscale ed appropriazione indebita al processo Mediatrade sulla compravendita dei diritti tv. Il presidente del Consiglio e proprietario della Fininvest è uscito dal palazzo di giustizia di Milano da “mattatore”. Alle 10 le agenzie di stampa rilanciano un sua telefonata senza contraddittorio a ‘Mattino 5′, una tv di sua proprietà. Attacca: il processo Mediatrade “rientra come quelli precedenti in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole”. Accusa: la Procura di Milano “ha dimostrato una volontà persecutoria che non si ferma nemmeno davanti all’evidenza e al ridicolo”. Assicura: “Non mi sono mai occupato” della compravendita di diritti cinematografici; “Dal gennaio 1994, quando sceso in politica, mi sono allontanato dalle aziende che ho fondato. I diritti tv venivano acquistati da una sezione di Mediaset che passavano all’ufficio acquisti i film da comprare”. Rincara: l’obiettivo dei giudici e della sinistra è “tenere sotto la spada di Damocle il presidente del Consiglio perché è un avversario politico”. Tuona: “Il comunismo in Italia non si è ai concluso e non è mai cambiato, cerca di usare qualsiasi mezzo per annientare l’avversario”. Ripete: “Ho più volte giurato sui miei cinque figli e sui miei sei nipoti che nessuno dei fatti su cui la Procura di Milano ha costruito le sue accuse è vero”. A Milano oltre 100 poliziotti, in assetto anti sommossa, e 50 agenti in borghese presidiano gli accessi al tribunale di Milano per ragioni di sicurezza. Il traffico è bloccato. Ci sono decine di operatori tv, fotografi e giornalisti. C’è qualche tafferuglio tra i sostenitori del leader del centrodestra e i contestatori. Su uno striscione dell’Italia dei valori c’è scritto: “Bentornato. Dentro ti stanno aspettando”. Volano insulti e spintoni. Intervengono degli agenti della Digos per ripristinare la calma. Poco prima di mezzogiorno, dopo circa due ore, il presidente del Consiglio esce dal tribunale e si ferma davanti al gazebo dei militanti del Pdl in corso di Porta Vittoria. E’ un bagno di folla. Sale sorridente sul predellino della sua auto e saluta i suoi sostenitori che rispondono con applausi, urla e grida d’incoraggiamento. Garantisce che sarà presente alla prossime udienze: “Mi sto preparando a quella del 4 aprile”. L’ha indebolito il caso Ruby?, domanda un militante. Risponde: “Quello è un altro processo”. L’udienza del 6 aprile si avvicina, quella nella quale dovrà rispondere per i reati di concussione e prostituzione minorile. Il presidente del Consiglio si sta preparando all’importante appuntamento del 6 aprile, giorno di avvio del processo sexy-gate. Non a caso gli avvocati Giorgio Perroni, Filippo Dinacci, Piero Longo e Niccolò Ghedini in mattinata incontrano Giulia Turri, la presidente del collegio chiamato a giudicarlo nel processo Ruby. Come sarà la sentenza? Fioccano perfino le scommesse internazionali. L’assoluzione ha molte più chance della condanna, secondo il bookmaker britannico Victor Chandler. Per l’operatore di scommesse, scrive l’agenzia ‘Agipronews’, “che il presidente del Consiglio venga giudicato colpevole di abuso di potere è l’ipotesi data a 3,75 contro l’1,25 dell’assoluzione. Per quanto riguarda il reato di prostituzione, a 3,00 è la colpevolezza, a 1,33 il proscioglimento”. Comunque andrà a finire sul piano giudiziario, oggi Berlusconi sta dimostrando di riuscire ancora a dominare la scena politica italiana. Il governo non è stato affondato dopo la rottura con Fini, un’alleanza di ben 17 anni, sulla quale è nata la Seconda Repubblica. Il Cavaliere, nonostante tutto, conserva ancora una egemonia culturale e politica sul centrodestra e il sistema politico italiano. Certo il Ruby-gate ha fatto scendere nei sondaggi la popolarità del presidente del Consiglio e il sistema politico, divenuto tripolare da bipolare, è alla ricerca di nuovi equilibri. Ma un possibile nuovo baricentro politico ancora non si intravede anche per la debolezza e le divisioni delle opposizioni. Pier Luigi Bersani parla alla riunione della direzione del Pd: Berlusconi “fa propaganda, mina i muri della casa comune, fa imbarazzanti rimpasti” (il riferimento è a Saverio Romano, nuovo ministro delle Politiche agricole, nominato con riserva da Giorgio Napolitano). Mercoledì, dice il tam tam di Montecitorio, potrebbe seguire il completamento del rimpasto del governo con la nomina degli altri ministri e dei sottosegretari. Il segretario del Pd rincara: la riforma della giustizia “nasconde un’aggressione ai giudici”. Parla anche di alcuni esodi dal partito di matrice cattolica, ex Margherita, ex Ppi. L’invito è a “non applaudirli” ma a dire che “hanno torto”. Sottolinea: “L’Italia non ha governo” e “aumentano le responsabilità del Pd, primo partito dell’opposizione”. I casi della vita. Emergenza nucleare in Giappone, emergenza guerra in Libia (e immigrati nord africani da noi), emergenza lavoro in Italia. Sono tre grandi problemi cari da sempre alle più forti corde della sinistra. Su questi tre temi l’opposizione potrebbe rilanciare la propria iniziativa parlando alla propria base sociale. Speriamo, ma per ora non ci sono grandi segnali. LEO SANSONE (paneacqua)