L’assenza dei vecchi partiti

È un coro unanime ormai rimpiangere i vecchi partiti, soprattutto da chi la politica la fa da quando portava i calzoni corti! Ricordo sin da ragazzo come un’assemblea di tesserati convinti, un direttivo di sezione e così via ai vari livelli: zonale, provinciale, regionale, si riunivano ripetutamente e con tanto impegno per scegliere i candidati idonei da presentare alle elezioni amministrative o politiche. Quei candidati venivano sottoposti poi ad un secondo esame: quello degli elettori. Ora non è più così! A livello locale compaiono liste trasversali, quasi sempre decise in riunioni amicali, tenute in case private da personaggi che hanno a che fare con la politica solo in determinate occasioni! Da questi incontri escono fuori delle proposte poco comprensibili, portate dopo alla finta ratifica di iscritti di fiducia che affollano i Circoli (ex Sezioni) solo quando c’è bisogno che siano presenti. Si modellano liste nell’ultima ora di presentazione delle stesse, all’interno delle quali si vedono spesso spuntare candidati che mai hanno avuto a che fare con la politica e che di enti pubblici hanno sentito raramente parlare o studiato qualche nozione a scuola. A livello più alto (Parlamento) l’elettore deve soltanto apporre una crocetta sul simbolo del partito che ritiene più vicino, senza poter esprimere una sua preferenza perché altri lo hanno già fatto per conto suo. E poi al danno la beffa: quelle stesse persone che hai eletto nelle tue (?) liste sai che hanno già cambiato casacca una o più volte. È veramente disdicevole quanto accade, tant’è che c’è un continuo disamore per la politica per non dire un completo allontanamento, soprattutto da parte dei giovani! Questa confusione è mancanza di seria riflessione nel momento in cui si decide a quali cittadini conferire il mandato di poter gestire la cosa pubblica. Giorni orsono, passeggiando con degli amici, mi sono soffermato davanti un campo di calcetto ed ho osservato dei bambini che sceglievano a tocco i compagni di squadra per la partitella da disputare. Nel seguire attentamente con quanto discernimento procedevano a tale selezione, ho spostato subito la mia mente su come invece alcuni politici (o meglio persone che s’illudono d’esser tali!) ad ogni appuntamento elettorale agiscono in modo opposto all’operato dei ragazzi del campetto: studiano come comportarsi per creare solo danni a pubbliche amministrazioni e, di conseguenza, a tanti cittadini perbene che vorrebbero vivere tranquillamente ed onestamente in una società pulita, dove non dovrebbe trovar posto chi sa pensare esclusivamente al proprio interesse. A mio parere, per cambiare le cose in meglio partiti e gruppi politici invece di aumentare vorticosamente dovrebbero limitare al minimo il loro numero ed operare realmente così come li ha voluti la Costituzione. Di conseguenza si soffermerebbero a programmare costruttivamente e ad indicare con cognizione uomini giusti al posto giusto. Solo così la collettività potrebbe finalmente respirare quell’ordine e quella serenità tanto desiderati. ROMILIO IUSI Già Sindaco di Lappano