C’è Ditta e Ditta
Non era del tutto scontata, ma il governo ha riottenuto la fiducia per l’ennesima volta. Non era affatto scontata e lo sanno bene coloro che hanno scelto l’Aventino e che poi, con la coda tra le gambe, hanno preso atto del fallimento di una iniziativa senza alcun senso politico e dettata solo da un istinto di rabbia antiberlusconiana che ha i suoi massimi esponenti nel Pd in Rosy Bindi e Franceschini, in un Di Pietro, in un Casini, che ritiene di poter sfruttare a suo favore una certa confusione nel Pdl e in Gianfranco Fini che vuole far politica attiva, ma senza mollare la carica di presidente della Camera che ritiene gli sia stata attribuita dalla Provvidenza e non dal Pdl. Un quadro, quindi, da manzoniano azzeccagarbugli: con una maggioranza fossilizzata ed una opposizione alla ricerca di un impossibile sintesi, essendo Pd, Idv, Sel, Udc e Fli non solo divisi su tutto, ma incompatibili per il miscuglio clerico-fascista-socialcomunista che ne deriva. Bersani sa bene che una Ditta, come gli è avvenuto di definire il Pd, con questi eventuali ma improbabili soci è destinata solo al fallimento. Elettorale e soprattutto post-elettorale: esperienza insegna, sia pure con soci teoricamente più affini. Il problema vero oggi è, come ormai hanno intuito gli italiani, come costruire il dopo-Berlusconi. Dando per scontato, senza alcuna enfasi politica, che una fase politica rappresentata dalla discesa in campo del Cavaliere, ha perso dopo un ventennio, come direbbe Berlinguer, la sua spinta propulsiva. Ma questo, caro compagno Bersani, dovrebbe porre il problema politico e non la ricerca di scorciatoie. Perché ammesso che una scorciatoia, giudiziaria, di tradimenti, di agguati parlamentari, ecc., porti al risultato di far fuori Berlusconi, cosa è stato proposto per il dopo? Davvero Bersani ritiene possibile realizzare una “Ditta” con Di Pietro, Vendola, Casini e Fini? Diciamo la verità, caro Bersani (a proposito, compagno o amico?), teniamoci ancora Berlusconi e tu prepara una alternativa credibile, vincente e soprattutto concorde per governare bene. Costituire una “Ditta” solo per cacciare Berlusconi è lavoro inutile e superfluo oltre che sputtanante per l’Italia in un momento che è nelle mire della speculazione finanziaria internazionale.