Sovrasta la delusione
Se non è finito, sta per finire l’appeal del governo Monti. Non solo quello dei partiti, ormai protesi verso la campagna elettorale, ma della stessa opinione pubblica che si attendeva molto di più da un governo di professori che, fuori dalle logiche di partito, avrebbe dovuto imprimere una svolta epocale all’economia e alla realizzazione delle riforme. Invece ci troviamo di fronte ad una crisi che non accenna ad attenuarsi, accompagnata da una recessione i cui effetti aggraveranno ancor di più le condizioni di vita degli italiani; ad un governo proteso alle mediazioni con i partiti che lo strattonano da una parte e dall’altra. Anche il rapporto con le istituzioni europee non ha dato quei risultati che sarebbero scaturiti dal prestigio internazionale del presidente del consiglio. La cancelliera tedesca Angela Merkel continua a dettare la linea e solo l’autorità del francese Holland e del presidente Obama le crea qualche fastidio. Non può a questo punto non porsi una domanda: ma se la classe politica italiana fosse più seria e responsabile, come, cioè, talvolta si dice, di «livello europeo» e non dedita alle pregiudiziali opposizioni e alle modeste speculazioni opportunistiche estranee agli interessi generali del paese, non avrebbe dovuto prendersi carico di una crisi grave che sopraggiungeva e che avrebbe richiesto provvedimenti urgenti per cercare di arginarne almeno gli effetti? Si afferma che provvedimenti come quelli sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sulla reintroduzione dell’IMU, non sarebbero stati mai adottati da partiti timorosi del loro effetto sui rispettivi elettorati. Ma non si prova vergogna affermare questo nei confronti di forze politiche che si apprestano a riprendere nelle loro mani il governo del paese ? Quali garanzie di buon governo daranno le forze politiche che pensano di salvarsi l’anima delegando ad un finto governo tecnico (finto perchè appoggiato e condizionato dagli stessi partiti di ex maggioranza e di ex opposizione) il cosiddetto «lavoro sporco» che loro non sono riusciti e non riusciranno a fare ? Abbiamo di fronte una classe politica sostanzialmente allo sbando; che tenta solo di poter prefigurare qualche toppa ad un sistema partitico che ormai è rigettato dalla gente, per cui basta un bravo comico comiziante e qualche va ffa… per metterla in crisi ed inventare qualche argomento che serva come diversivo per far credere ad un gattopardesco cambiamento. Una crisi che non risparmia purtroppo nemmeno il centrosinistra che riesce a cantare vittoria nelle recenti elezioni amministrative e non valuta che solo metà degli italiani è andata a votare ( nei grandi centri, addirittura il 40%) e che la fiducia nei partiti si aggira sul 3 o 4 per cento, minore del numero degli stessi iscritti complessivi.